MASSIMO GIUNTINI e SILVIO TROTTA

MASSIMO GIUNTINI e SILVIO TROTTA


Ok, sono italiano, lo ammetto.

Suono le uilleann pipes,  ho composto un sacco di musica in stile celtico, seguendo le linee ritmiche proprie di quel tipo di musica, ho avuto l’onore di incontrare ed incrociare il mio strumento con nomi come Andy Irvine, Lunasa, Dervish, The Chieftains, Ronnie Drew; ho un sacco di amici in Irlanda con cui suonare e con cui fare delle sessions meravigliose…

Ma non ci posso far nulla. Sono e rimango italiano.

Per questo, spesso, mi capita di incrociare anche musicisti del Belpaese, con le loro tradizioni, la loro storia, fatta di vite di contadini – cosa da non dimenticare – , di lavoro duro, di amori tristi, di sorti non propriamente idilliache. E di ritmi e colori vivaci, come e più dei quelli nordeuropei.

Un giorno mi son guardato intorno e mi son ricordato che a casa mia – Arezzo – vive e lavora uno dei maggiori esponenti di questo mondo: SILVIO TROTTA, polistrumentista come me, mente pensante de I MUSICANTI DEL PICCOLO BORGO e molte altre realtà folk italiane. E ovviamente il pensiero è andato subito alla possibilità di far qualcosa insieme, per vedere se esistesse un punto di incontro tra me e il mio Nord Europa e lui col suo calore da italiano del Sud.

Abbiamo scoperto molto presto che non solo esiste, ma un sacco del mio repertorio, scritto col pensiero rivolto a Nord, si sposa perfettamente con molta musica del Sud; non solo: ogni volta che Silvio tira fuori qualcosa della sua musica e del suo mondo, io prontamente ne trovo una delle mie che sembra fatta apposta per esserci inserita.

E’ un lavoro che è appena iniziato. E che ho la sensazione che debba ancora durare un bel po’….

Ci vediamo in giro. Vi saluta anche Silvio.

Massimo

Massimo

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