Category Archive Produzioni

COLLABORAZIONI

MARCABRU – Igloo Woman (2018)

Come definire questa musica? Folk, indie rock? Mah…nati dal gruppo forlivese I MUSICI, questi quattro amici di lunghissima data hanno trovato una cifra stilistica davvero originale. La produzione artistica di ALESSANDRO FIORI poi ha fatto il resto. Un disco davvero interessante, che vede la presenza delle mie uilleann pipes nel brano di apertura FELIX / NAPOLEONE AND TOM WILLIAM’S MARCH

CAROLINE BLUNDELL – TELLING TALES (2016)

Il contatto con Roger Lucey ed il Sudafrica mi ha consentito di partecipare anche alla realizzazione di un album con CAROLINE BLUNDELL,  sorella del produttore dell’album di Roger Jonny Blundell e bravissima cantautrice di stampo country-folk. Ho scoperto che la famiglia Blundell è una vera e propria leggenda in Sudafrica: una famiglia di artisti viaggianti a partire dal capostipite Keith Blundell, fondatore del gruppo THE BALLADEERS negli anni 60 (date un’occhiata qui: http://carolineblundell.com/#!/the-legacy/).

CarolineBlundell-AlexanderBar_150806-3136_uxga

Caroline ha una bellissima voce e suona la chitarra molto bene, ricorda una Joni Mitchell più  orientata verso il country. Pezzi molto belli, splendidamente registrati e prodotti, dove ho inserito uilleann pipes e whistles. Un disco gratificante all’ascolto, che rende molto bene l’idea dello spessore artistico di Caroline e di tutti i musicisti che hanno preso parte alla sua realizzazione. Una scoperta.

ROGER LUCEY – NOW IS THE TIME (2015)

cover roger

Esce in questi giorni un album decisamente particolare tra le mie collaborazioni: si tratta dell’album del cantautore sudafricano ROGER LUCEY, amico di lunga data. Dopo aver combattuto per anni contro il regime sudafricano, denunciandone i crimini dell’apartheid e per questo subendone ritorsioni continue, finalmente Roger riesce a pubblicare un suo album: 15 pezzi che mescolano country, folk, world music, un sacco di musicisti bravissimi ed una produzione davvero ottima, piena della luce che si può vedere solo a quelle latitudini.
Ho partecipato alla registrazione di diversi pezzi, in qualche caso anche alla loro scrittura, suonando uilleann pipes, flauti, bouzouki e perfino la chitarra elettrica: per la precisione in ALL IN THE HEART, WHEN OUR HEARTS WERE ON FIRE, DAYS OF REFLECTION, THE LINE. Tralasciando il lato emozionale presente nel risuonare insieme ad un amico dopo quindici anni, mi sono divertito un sacco a mescolare suoni e ritmi irlandesi a colori decisamente diversi, unendo Africa ed Europa insieme alla bellissima voce del mio amico Roger. Devo anche sottolineare che questo disco va a sanare un’ingiustizia pluriennale, rendendo il giusto merito ad un grande artista che non ha mai potuto essere tale per motivi indipendenti dalla propria volontà.

ZAMPOGNORCHESTRA – BAG TO THE FUTURE (2012)

Aspettate un attimo, non lasciatevi ingannare. Non si tratta del solito disco di zampogne, non c’entra niente il Natale, giusto per rinnovare uno degli stereotipi più diffusi al riguardo. Questo è un progetto particolarissimo e soprattutto divertentissimo: una orchestra di zampogne che rilegge in modo divertentissimo perfino qualche classico rock! Non ci credete? andate a sentirvi Satisfaction dei Rolling Stones poi ne riparliamo…Non mancano escursioni nel mondo classico, come la Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvorak. Aggiungete una serie di brani originali, un pugno di ospiti e il gioco è fatto. Uno di questi brani vede la mia partecipazione, per la precisione NOBORD.

Approfitto dell’occasione per ringraziare Giuseppe Moffa, artefice del progetto e tutti i suoi colleghi per avermi coinvolto in questa esperienza che consiglio caldamente, per molti sarà una rivelazione.

INCHANTO – LE STANZA DI AMBRA (2011)

Ho con molto piacere contribuito alla realizzazione di questo lavoro, splendido per grafica e realizzazione, del gruppo senese InChanto. Si tratta di un’opera ispirata alla leggenda della ninfa Ambra e del fiume Ombrone che la bramava fino al punto da far intervenire la dea Diana, la quale impietosita trasforma Ambra in roccia in modo da rendere eterno l’abbraccio di Ombrone alla sua amata. Basandosi su di un poemetto scritto nientemeno che da Lorenzo il Magnifico, questo gruppo ripercorre la leggenda attraverso sonorità antiche arricchite da una certa vena celtica che non poteva lasciarmi indifferente; da qui l’aggiunta delle uilleann pipes sul brano di apertura Notturno d’acque (sol minore, che fatica….) e in quello di chiusura Le stanze di Ambra, dove ho usato anche un tin whistle in sib. Grazie agli InChanto per avermi permesso di partecipare a questo lavoro, sapientemente prodotto da RadiciMusic dell’amico Aldo Coppola Neri.

VALLESANTACORDE – INCONTRO (2010)

Esiste, nascosto nelle foreste casentinesi, un posto chiamato IL DOCCIONE. Lì vive un gruppo di artisti/contadini/cittadini del mondo di origine tedesca che formano anche un gruppo musicale chiamato VALLESANTACORDE.  Musica strumentale e non di stampo klezmer, ricercata, mai banale, intensa.  Esiste, di conseguenza, un modo diverso di vivere la musica che scrivi o interpreti, coi ritmi dettati dalla natura circostante anche quando fai le prove, registri o suoni dal vivo.

Tutto questo sono i VALLESANTACORDE, ed il loro ultimo lavoro, intitolato INCONTRO, vede la mia partecipazione in un paio di tracce. Mi è già capitato di suonarci anche dal vivo, e spero vivamente che ricapiti perchè questa musica è bella, e le persone che la fanno lo sono ancora di più.

CISCO – IL MULO (2008)

Anche la seconda prova solista di Cisco mi vede presente con i miei strumenti.Il cd suona “stranamente” familiare, visto che in molti brani appare la mano di GIOVANNI RUBBIANI,  vecchia volpe e vecchia mente che sta dietro ai più grandi successi dei MCR.

CASA DEL VENTO – IL GRANDE NIENTE (2006)

Un disco leggermente diverso da parte dei miei amici della Casa del Vento: il suono si è fatto più godibile,con dei riflessi che cascano anche sul pop, se vogliamo, come nel caso del brano PIOVONO PIETRE. La mia partecipazione con le uilleann pipes nell’ultimo brano, ALLA FINE DELLA TERRA.

CISCO – LA LUNGA NOTTE (2006)

Da una separazione illustre nasce una carriera di musica d’autore tutta da scoprire e da forgiare. Molto di buon grado, quindi, ho partecipato alla registrazione con questo vecchio amico (ex cantante dei MCR) contribuendo a mantenere il gusto Irish in una musica che poco alla volta diventa qualcosa di nuovo e originale. Importante ricordare la produzione di FRANCESCO MAGNELLI.

SOFFI D’ANCIA ( 2006)

Compilation celebrativa per il decennale del festival PIFFERI MUSE E ZAMPOGNE di Arezzo. Sono molto legato a questo festival, sia perchè lo organizza un grande amico (Silvio Trotta dei Musicanti del Piccolo Borgo), sia perchè è un rarissimo esempio di musica autogestita, tra mille e più difficoltà, ma che bene o male riesce sempre grazie all’impegno e alla generosità di tanti appassionati (grazie Cico!)  a sfornare edizioni memori. Nel cd compare il brano THE MONASTRY, già apparso in ANCESTRAL BREATH.

MUSICANTI DEL PICCOLO BORGO – MUSICAMUSICANTI(2005)

Loro sono il gruppo di musica popolare italiana che preferisco. Nel 2005 hanno ristampato un vecchio lavoro che conteneva un brano che a me piace in modo particolare, si chiama ALLA MAENZANA; ho provato ad aggiungere qualche strumento al loro brano, loro sono rimasti così contenti da metterlo nella ristampa.

MORTIMER MCGRAVE – ALL’ATTACCO (2005)

Il lato demenziale dei miei amici marchigiani: una parte di uilleann ed un demenziale dibattito dove da etrusco rivendico il diritto di non essere catturato dai romani (….). Per fortuna mi hanno risparmiato una pratica che sono soliti fare sul palco…chi ha avuto occasione di vederli ha già capito!!

LOU DALFIN – L’OSTE DEL DIAU (2004)

Sergio Berardo è un amico di vecchia data e il suo  gruppo è da sempre uno dei miei preferiti nel panorama italiano (pardon, occitano). Al disco seguirono alcune partecipazioni live dove capii veramente cosa significa il senso di appartenenza a qualcosa: una vera e propria tribù che si riuniva per cantare, ballare, soprattutto celebrare la propria (r)esistenza. Intenso. E anche vincitore del premio Tenco 2004.

CASA DEL VENTO – AL DI LA’ DEGLI ALBERI (2004)

LLAPANCHICK (2004)

Una compilation benefica dove appare un brano della mia discografia solista (si tratta di ANOTHER ROAD da INDOEUROPEAN).

RAFFAELLO SIMEONI – CONTROENTU (2004)

Sintonia musicale e umana a tutto tondo con questo grande musicista di Rieti, devoto alla tradizione mediterranea e a quella medievale del centro Italia, fondatore dei NOVALIA, polistrumentista e grande cantante.

CASA DEL VENTO – PANE E ROSE (2002)

PAOLA TURCI – QUESTA PARTE DI MONDO (2001)

L’impegno e la bravura di Paola, grande soddisfazione per me per un ottimo risultato finale nella title track del cd, nonostante una osticissima tonalità di sol minore…grazie!

CASA DEL VENTO – NOVECENTO (2001)

L’occasione per risuonare con la band da me fondata insieme ai grandi amici LUCA e SAURO LANZI, FRANCY e NANNI MONETI, ALFREDO MORI dopo anni di viaggi, musica, successi e risate.

Alla voce CISCO BELLOTTI….

PICCOLO CANTO NOMADE – MAZAPEGUL (1998)

La continuazione diretta del primo CONTRODANZA, registrato a casa di Minnie Minoprio(!) vicino Roma, e contenente alcuni brani davvero notevoli. Ascoltare per credere VENTIDUE COLORI, dove fu approntata una piccola orchestra di bombarde bretoni tutte sovraincise dal sottoscritto per un risultato davvero di grande effetto.

PAOLA E CHIARA – GIORNATA STORICA (1997)

Strano, no? Eppure le uilleann possono suonare anche nel pop, prova ne sia questa collaborazione con due amanti autentiche dell’Irlanda (giuro), che se avessero cantato folk avrebbero messo d’accordo un sacco di gente…

VINICIO CAPOSSELA – IL BALLO DI SAN VITO (1997)

L’amicizia con LUCIANO TITI, ravennate produttore di Vinicio, mi portò a questa collaborazione dove suonai la bombarda ne IL BALLO DI SAN VITO, forse il suo disco più bello. Da ricordare la telefonata da NY di EVAN LURIE con Vinicio che cerca di spiegargli in un inglese alquanto alcolico che cosa fosse la bombarda e quanto chiasso facesse…

CONTRODANZA – MAZAPEGUL (1996)

Questo fu l’esordio di un gruppo fondato da me nei primi anni 90, a Bagno di Romagna, con alcuni personaggi molto noti quali VALERIO CORZANI, bassista dei MAU MAU, MIRCO MARIANI, ex batterista di VINICIO CAPOSSELA. E’ stato il primo gruppo di un certo livello in cui ho suonato.

FABIO PUGLIA – LA MOLLE LUNA (2016)

A distanza di un po’ di tempo dalla sua registrazione, esce il nuovo cd di FABIO PUGLIA,  direttore artistico dell’etichetta AI MUSIC nonchè originale cantautore. L’album si intitola LA MOLLE LUNA e, rispetto al suo predecessore LE QUATTRO POSSIBILITA’ DELLA PIOGGIA, offre un deciso passo in avanti verso suoni e ritmi di natura etnica che punteggiano alla perfezione una struttura di canzone molto vicina a quella d’autore. Abbiamo cercato stavolta di colorare il tutto con una grande luce, alla ricerca di un suono più luminoso ed allegro; ne sono prova la title track ma anche momenti come TUTTO APPARTIENE AL VENTO.  Molte anche le tracce lasciate a un viaggio di Fabio in Tibet, notoriamente luogo che segna l’anima: si vedano canzoni come SAMURAI o IL DRAGO.

L’album è  stato realizzato con la collaborazione di numerosi e valenti amici: ANDREA NOCENTINI alla batteria, FABIO ROVERI alle chitarre elettriche e classiche, ALBERTO BARTOLINI al sax, RAFFAELLO SIMEONI al clarinetto e ANDREAS PETERMANN al violino.

L’album è reperibile su tutte le piattaforme digitali e su www.ai-music.it.

KABILA – YALLAH! (2013)

Esce a metà settembre il terzo episodio della saga KABILA, il gruppo aretino che annovera tra le proprie file il cantante libanese EMAD SHUMAN. Molte sono le novità nel multietnico combo: innanzitutto l’ingresso nella band del chitarrista elettrico GABRIELE “CATO” POLVERINI, già noto per aver creato e condotto il gruppo NOI NATI MALE e del bassista MARCO CHIANUCCI. Grandi acquisti in termini di esperienza e di potenza sonora.

Credo di poter affermare senza tema di smentita che questo sia il loro disco più importante: il gruppo presenta infatti uno stile molto più robusto e personale, dove alle consuete atmosfere mediorientali si fondono influenze che vanno dai PORCUPINE TREE ai nostrani SUBSONICA. Ne esce un gruppo moderno a tutti gli effetti, attento ai suoni del passato , pronto a farsi ascoltare anche dai più giovani grazie a brani come DABKEH , YALLAH o  CONFINI ma anche capace di affrontare atmosfere più acustiche come nel brano DUE STELLE, dove giganteggia la partecipazione del cantante africano GABIN DABIRE’, originario del Burkina Faso ma da anni residente in Toscana. Rimarchevole inotre la cover di SIDUN di FABRIZIO DE ANDRE’ e MAURO PAGANI, riletta in un contesto quasi psichedelico e che vede la partecipazione ai cori del mio amico RAFFAELLO SIMEONI, che peraltro non si è limitato a questo ma ha svolto un gran lavoro di tutor per le voci in tutto il cd. Aggiungete a tutto questo anche la partecipazione di percussionisti palestinesi (SHADY HASBUN ) e di talenti a tutto tondo come CHADI  DALATY alle voci in YALLAH ed otterrete un vero e proprio manifesto del suono moderno applicato al mondo mediorientale. Un disco davvero ottimo, attualissimo ed interessante. i KABILA sono: MIRKO SPERANZI alle tastiere e voce, CRISTIANO ROSSI alle chitarre, oud e saz, MARCO CHIANUCCI al basso, ADRIANO “NANO” CHECCACCI alla batteria, GABRIELE “CATO” POLVERINI alle chitarre elettriche, EMAD SHUMAN alla voce.

Infine segnalo che il giorno 20 settembre 2013 i KABILA presenteranno il cd al Teatro Tenda di Arezzo dalle ore 19,00. Prevista cena con buffet a tema libanese e concerto con gli ospiti presenti nella registrazione, compreso il sottoscritto.Copertina kabila
Esce a metà settembre il terzo episodio della saga KABILA, il gruppo aretino che annovera tra le proprie file il cantante libanese EMAD SHUMAN. Molte sono le novità nel multietnico combo: innanzitutto l’ingresso nella band del chitarrista elettrico GABRIELE “CATO” POLVERINI, già noto per aver creato e condotto il gruppo NOI NATI MALE e del bassista MARCO CHIANUCCI. Grandi acquisti in termini di esperienza e di potenza sonora.

Credo di poter affermare senza tema di smentita che questo sia il loro disco più importante: il gruppo presenta infatti uno stile molto più robusto e personale, dove alle consuete atmosfere mediorientali si fondono influenze che vanno dai PORCUPINE TREE ai nostrani SUBSONICA. Ne esce un gruppo moderno a tutti gli effetti, attento ai suoni del passato , pronto a farsi ascoltare anche dai più giovani grazie a brani come DABKEH , YALLAH o  CONFINI ma anche capace di affrontare atmosfere più acustiche come nel brano DUE STELLE, dove giganteggia la partecipazione del cantante africano GABIN DABIRE’, originario del Burkina Faso ma da anni residente in Toscana. Rimarchevole inotre la cover di SIDUN di FABRIZIO DE ANDRE’ e MAURO PAGANI, riletta in un contesto quasi psichedelico e che vede la partecipazione ai cori del mio amico RAFFAELLO SIMEONI, che peraltro non si è limitato a questo ma ha svolto un gran lavoro di tutor per le voci in tutto il cd. Aggiungete a tutto questo anche la partecipazione di percussionisti palestinesi (SHADY HASBUN ) e di talenti a tutto tondo come CHADI  DALATY alle voci in YALLAH ed otterrete un vero e proprio manifesto del suono moderno applicato al mondo mediorientale. Un disco davvero ottimo, attualissimo ed interessante. i KABILA sono: MIRKO SPERANZI alle tastiere e voce, CRISTIANO ROSSI alle chitarre, oud e saz, MARCO CHIANUCCI al basso, ADRIANO “NANO” CHECCACCI alla batteria, GABRIELE “CATO” POLVERINI alle chitarre elettriche, EMAD SHUMAN alla voce.

Infine segnalo che il giorno 20 settembre 2013 i KABILA presenteranno il cd al Teatro Tenda di Arezzo dalle ore 19,00. Prevista cena con buffet a tema libanese e concerto con gli ospiti presenti nella registrazione, compreso il sottoscritto.

TABERNA VINARIA – Il Ponte Del Diavolo (2012)

Esce finalmente una nuova produzione targata AI MUSIC come al solito prodotta dal sottoscritto: si tratta del gruppo TABERNA VINARIA, gruppo composto da alcuni elementi noti per fare anche parte del gruppo LA TRESCA, ossia quei ragazzi di Bolsena che ormai dall’anno 2000 mettono insieme continuamente successo e pubblico in giro per l’Italia e non.

I TABERNA VINARIA hanno una identità ben precisa, costituita da richiami al mondo medioevale che tanto caratterizza il Centro Italia, dal paesaggio alle tradizioni, inseriti in un contesto musicale moderno ed antico al tempo stesso, dove la cornamusa si fonde con robuste chitarre elettriche che conferiscono nuova vita a dei brani di scuola medioevale vera e propria: sentire per credere anche le armonie vocali del brano VERBUM o le liriche di DRUDO, scritte nientedimeno che da FEDERICO II di SVEVIA in un periodo ed in un contesto dove la poesia si affacciava prepotente nel mondo italico, con tutte le sue influenze provenzali e non. Musicalmente un disco fresco ed antico al tempo stesso, un pò come la nostra storia, capace di rappresentare il nostro paese senza menzionare la pizzica, cosa diventata ormai molto difficile.

I TABERNA sono composti da: STEFANO BELARDI (voce, buzuki), ALBERTO CAVASTRACCI (chitarra elettrica ed acustica), SIMONE POSSIERI (batteria), PAOLO PAPINI (gaita e flauti), PAOLO LUPATTELLI (basso). Ulteriori riferimenti li potete trovare su www.myspace.com/tabernavinariaCopertina cd

Esce finalmente una nuova produzione targata AI MUSIC come al solito prodotta dal sottoscritto: si tratta del gruppo TABERNA VINARIA, gruppo composto da alcuni elementi noti per fare anche parte del gruppo LA TRESCA, ossia quei ragazzi di Bolsena che ormai dall’anno 2000 mettono insieme continuamente successo e pubblico in giro per l’Italia e non.

I TABERNA VINARIA hanno una identità ben precisa, costituita da richiami al mondo medioevale che tanto caratterizza il Centro Italia, dal paesaggio alle tradizioni, inseriti in un contesto musicale moderno ed antico al tempo stesso, dove la cornamusa si fonde con robuste chitarre elettriche che conferiscono nuova vita a dei brani di scuola medioevale vera e propria: sentire per credere anche le armonie vocali del brano VERBUM o le liriche di DRUDO, scritte nientedimeno che da FEDERICO II di SVEVIA in un periodo ed in un contesto dove la poesia si affacciava prepotente nel mondo italico, con tutte le sue influenze provenzali e non. Musicalmente un disco fresco ed antico al tempo stesso, un pò come la nostra storia, capace di rappresentare il nostro paese senza menzionare la pizzica, cosa diventata ormai molto difficile.

spartito medievale

I TABERNA sono composti da: STEFANO BELARDI (voce, buzuki), ALBERTO CAVASTRACCI (chitarra elettrica ed acustica), SIMONE POSSIERI (batteria), PAOLO PAPINI (gaita e flauti), PAOLO LUPATTELLI (basso). Ulteriori riferimenti li potete trovare su www.tabernavinaria.it

SOCIETA’ DEL CHIASSOBUJO – Jacopo Bordoni muratore poeta ribelle (2010)

SOCIETA’ DEL CHIASSOBUJO – JACOPO BORDONI MURATORE POETA RIBELLE (2010)
Stavo ristrutturando la mia nuova casa, e l’amico imbianchino Giorgio Gelati mi fece: anche il mi’ cognato suona ma unnèccapace, massì….poi entrò nel dettaglio e mi disse che il suo cognato, al secolo Piero Lanini,aveva messo in musica delle poesie scritte da un personaggio molto particolare vissuto a cavallo tra 1800 e 1900 a Poppi: si trattava di un muratore, munito solo della terza elementare ma che in virtù della passione per la poesia scriveva componimenti alla Carducci,  dominati dai temi anarchici che tanto gli stavano a cuore.
Vi lascio immaginare se un personaggio come questo poteva solleticare la mia immaginazione: chiesi di incontrare Piero e sentire i suoi lavori, se per lui andava bene. Piero accettò, venne a casa mia, e io scoprii una voce calda, bassa e coinvolgente che cantava storie di un mondo che non c’è più…le poesie erano arrangiata solo per chitarra e voce, ma apparve subito chiaro che un arrangiamento più articolato avrebbe reso il tutto decisamente fruibile per tanta gente.
Dunque: pronti, via. Spulciando qua e là mi accorsi che quell’anno (2010) sarebbe stato il 150° anniversario della nascita di Jacopo Bordoni;quale migliore occasione per celebrare un personaggio così interessante ed al tempo stesso dimenticato dai casentinesi…
Servivano musicisti, possibilmente locali per due motivi: la comodità per fare delle prove e la suggestione di celebrare un casentinese con gente casentinese. Così, in sequenza, arrivarono Sole Feltrinelli alla fisarmonica, Leonardo Bondi al basso, il solito Vieri Bugli al violino (ah, che farei senza di lui…),Simon Chiappelli al trombone. Successivamente fu messo in piedi uno spettacolo con tanto di poeta recitante (Rolando Milleri) ed al gruppo si unirono Gianni Giannini al trombone e l’amico Fabio Roveri alla chitarra.
Il risultato? un successo inaspettato a Poppi, una etichetta discografica
che si prende la briga di distribuire e stampare il cd, un gruppo che ha già suonato anche fuori zona, recensioni molto positive…troppo bene!
Inoltre, sapete cosa? Finalmente io personalmente non sono stato solo il suonatore di uilleann alla irlandese, ma ho trattato temi di casa mia, col linguaggio di casa mia, con i miei strumenti e devo dire che sembra tutto ben riuscito! Davvero una grande soddisfazione.2013-10-21_06_53_09
SOCIETA’ DEL CHIASSOBUJO – JACOPO BORDONI MURATORE POETA RIBELLE (2010)
Stavo ristrutturando la mia nuova casa, e l’amico imbianchino Giorgio Gelati mi fece: anche il mi’ cognato suona ma unnèccapace, massì….poi entrò nel dettaglio e mi disse che il suo cognato, al secolo Piero Lanini,aveva messo in musica delle poesie scritte da un personaggio molto particolare vissuto a cavallo tra 1800 e 1900 a Poppi: si trattava di un muratore, munito solo della terza elementare ma che in virtù della passione per la poesia scriveva componimenti alla Carducci,  dominati dai temi anarchici che tanto gli stavano a cuore.
Vi lascio immaginare se un personaggio come questo poteva solleticare la mia immaginazione: chiesi di incontrare Piero e sentire i suoi lavori, se per lui andava bene. Piero accettò, venne a casa mia, e io scoprii una voce calda, bassa e coinvolgente che cantava storie di un mondo che non c’è più…le poesie erano arrangiata solo per chitarra e voce, ma apparve subito chiaro che un arrangiamento più articolato avrebbe reso il tutto decisamente fruibile per tanta gente.
Dunque: pronti, via. Spulciando qua e là mi accorsi che quell’anno (2010) sarebbe stato il 150° anniversario della nascita di Jacopo Bordoni;quale migliore occasione per celebrare un personaggio così interessante ed al tempo stesso dimenticato dai casentinesi…
Servivano musicisti, possibilmente locali per due motivi: la comodità per fare delle prove e la suggestione di celebrare un casentinese con gente casentinese. Così, in sequenza, arrivarono Sole Feltrinelli alla fisarmonica, Leonardo Bondi al basso, il solito Vieri Bugli al violino (ah, che farei senza di lui…),Simon Chiappelli al trombone. Successivamente fu messo in piedi uno spettacolo con tanto di poeta recitante (Rolando Milleri) ed al gruppo si unirono Gianni Giannini al trombone e l’amico Fabio Roveri alla chitarra.
Il risultato? un successo inaspettato a Poppi, una etichetta discografica
che si prende la briga di distribuire e stampare il cd, un gruppo che ha già suonato anche fuori zona, recensioni molto positive…troppo bene!
Inoltre, sapete cosa? Finalmente io personalmente non sono stato solo il suonatore di uilleann alla irlandese, ma ho trattato temi di casa mia, col linguaggio di casa mia, con i miei strumenti e devo dire che sembra tutto ben riuscito! Davvero una grande soddisfazione.

KABILA – Oltre noi (2010)

KABILA – OLTRE NOI (2010)

L’anno 2010 vede i Kabila praticamente risorgere dalle proprie ceneri come una Fenice, accidentalmente araba…Succede a fine gennaio 2009 che il gruppo pianga la scomparsa prematura del batterista Marco Patrussi e che questa cosa blocchi inevitabilmente l’attività per un pò di mesi.
Successivamente i ragazzi stringono i denti, reclutano il batterista Nano Checcacci e ricominciano a scrivere. E dopo che sei dovuto passare da roba di quel genere, sei più forte, inevitabilmente.
Ne esce un disco molto più realistico, forte, determinato del precedente.
Anche se nel frattempo il suonatore siriano di oud Mouiauia se ne era andato, era anche arrivato il bassista Giacomo Chiarini ed il suono si era decisamente irrobustito. In più la sofferenza ti fortifica, e l’intensità di certi brani non è stata ottenuta per caso. D’obbligo citare TAMBURI DAL CIELO, dedicata a Marco (realizzarla è stato sconvolgente anche per me), ma anche brani come GRATTACIELI o DOVE C’E’ UNA STRADA(con RAFFAELLO SIMEONI) o ancora MANI NEL FANGO. Insomma, tutti insieme appassionatamente, nella memoria di Marco e in un disco più world che afro, se vogliamo restare nell’ambito delle classificazioni,  ma proprio per questo dotato di un respiro decisamente universale.

LA TRESCA – Lasciare libero il passo (2009)

Dopo tre cd in studio LA TRESCA decise di chiudere in un certo senso un percorso attraverso la realizzazione di un cd live corredato da un dvd di un concerto tenutosi nel loro ambiente prediletto: il teatro.Forse è stata proprio questa sopraggiunta predilezione per le quattro mura con dei palchi intorno a spingere gli amici bolsenesi verso questa tipologia di realizzazione;fatto sta che il cd è stato prodotto da coloro che hanno registrato il live a parte un brano, inedito, che fu registrato da me.
Si trattava della cover di un brano di un cantautore argentino,LEON GIECO; un brano famosissimo ovunque (meno che in Italia, ovvio) dal titolo SOLO LE PIDO A DIOS.
Ritenni la scelta perfetta e il risultato è come dovrebbe essere una cover: molto fedele ma è anche molto ma molto chiaro chi halasciare libero il passo

Dopo tre cd in studio LA TRESCA decise di chiudere in un certo senso un percorso attraverso la realizzazione di un cd live corredato da un dvd di un concerto tenutosi nel loro ambiente prediletto: il teatro.Forse è stata proprio questa sopraggiunta predilezione per le quattro mura con dei palchi intorno a spingere gli amici bolsenesi verso questa tipologia di realizzazione;fatto sta che il cd è stato prodotto da coloro che hanno registrato il live a parte un brano, inedito, che fu registrato da me.
Si trattava della cover di un brano di un cantautore argentino,LEON GIECO; un brano famosissimo ovunque (meno che in Italia, ovvio) dal titolo SOLO LE PIDO A DIOS.
Ritenni la scelta perfetta e il risultato è come dovrebbe essere una cover: molto fedele ma anche dotata di una rilettura che solo gli interpreti del momento possono e sanno dare.

KABILA – La città degli alberi (2008)

Con LA CITTA’ DEGLI ALBERI ho affrontato un ulteriore versante musicale,del tutto inedito per me, ossia la musica del medio oriente.Questo gruppo,che fa base ad Arezzo, annoverava tra le proprie fila un suonatore di oud siriano eccezionale ed un cantante libanese come ce ne sono pochi.Se a questo aggiungete un compositore con vaste influenze pop come Mirko Speranzi capirete come potesse risultare intrigante questa miscellanea.
Il cd è un concept album che narra di un ragazzo in viaggio per tutta l’Africa; per questo la musica risulta essere un vero e proprio caleidoscopio di influenze africane tra le più disparate.
Un ottimo cd di esordio, dove vanno menzionati in particolare brani come CONCERTO D’AFRICA,CANTO DI SIRENA, UN FUTURO CHE NASCE A SUD, LA FORBICE DEL NILO o IL MARE DI METALLO. Ospite Francesco Moneti dei MCR.

LA TRESCA – Cinquemila anni (2007)

Arriva per tutti il momento di crescere. Arrivò  anche per il gruppo bolsenese, che dopo due uscite contraddistinte dalla goliardia e dalla leggerezza tutta paesana di chi si vuole e vuole divertire(oltre che da ottima musica, naturalmente)stavolta si mette a trattare temi più difficili, più amari come il duro lavoro dei pescatori al lago,o l’ineluttabilità della morte.Argomenti più maturi richiedevano un suono anche più misurato, sempre molto forte ma incisivo in modo quasi ossessivo rispetto ai precedenti lavori.
Un ottimo lavoro, arricchito da Francesco Moneti, Cisco Bellotti e Silvia Gallone, quest’ultima membro dell’orchestra di Ambrogio Sparagna.
Da segnalare il colpo di coda di allegria in quello che fin da subito si rivelò essere un classico: MAMMAMEMORO.

FABIO PUGLIA – Le quattro possibilità della pioggia (2006)

Credo di poter dire che questa sia  stata  la più difficile da realizzare tra le mie produzioni discografiche,trattandosi di materiale di un genere a me lontanissimo quale quello d’autore un pò dark, molto scuro, con un linguaggio molto ermetico e davvero poco immediato alla comprensione.
Mi ci è quindi voluto un pò a focalizzare una linea di intervento, che però alla fine si è materializzata attraverso gran bei pezzi quali EUROPA , ISOLE DI CARTA, LE RISA DEL FIUME ROSSO e RESISTENZA DEL MARE. Da ricordare un cameo di ANDREA CHIMENTI in MEZZOGIORNO e alcuni lavori di orchestrazione insieme a VIERI BUGLI e il suo violino decisamente notevoli, su tutti quello in EUROPA.